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Sul luogo del deposito Eni delegazione della commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza sul lavoro, composta da Tino Magni di Avs, Susanna Camusso Pd e Paolo Mancini di Fdi
Calenzano, il deposito Eni resterà fermo per due mesi. Lo ha deciso la Procura di Prato per consentire ai consulenti incaricati di effettuare una maxi perizia.
Il presidente regionale degli industriali: "È un deposito che serve il Centro Italia e deve essere ubicato naturalmente accanto alle vie di grande comunicazione"
Al momento dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, era in atto il sollevamento di un carrello, in concomitanza con la formazione
La mattina dell'esplosione, al deposito Eni di Calenzano erano in atto due interventi di manutenzione sugli impianti. Uno riguardava la condotta di alimentazione per il carico di carburante...
(Lavoro) Più di mille persone alla manifestazione di Cgil Cisl Uil, nel giorno dello sciopero generale provinciale per ricordare le cinque vittime dell'esplosione al deposito Eni. I pm: "Fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di c
Giornata di lutto in Toscana, in ricordo dei 5 lavoratori rimasti uccisi dopo un'esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, vicino Firenze. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio sul luogo dell'incidente. Servizio di Massimiliano Cochi.
Per il disastro nella stazione che costò la vita a 32 persone, fu condannato l’allora ad del gruppo Fs: le responsabilità penali risalirono fino ai vertici aziendali. Anche ora si indaga sull’adeguatezza dei protocolli di sicurezza
Erano in diverse centinaia oggi a Calenzano (Firenze), tremila per gli organizzatori, nella piazza davanti al Comune per la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil, dopo la strage al deposito Eni di lunedì scorso
Sicopero e presidio dopo la strage all'impianto Eni. Giani: "Io per primo, facciamo di più perché non accada più". Le persone gridano: "Più ispettori e controlli"
Anche dopo le direttive Seveso, che avevano classificato ad alto rischio il deposito di carburanti dove è avvenuto l’incidente del 9 dicembre, si è continuato a costruire a fianco